Progetti

I nostri progetti passati e futuri

SALUTE IN NATURA

L’Organizzazione Mondiale della Sanità già nel 1948 definiva la salute come uno stato di benessere fisico, mentale e sociale.

I determinanti della salute sono molteplici. Non più del 15-20% dello stato di salute dipende dai servizi sanitari, per il resto sulla salute influiscono fattori genetici, stili di vita e, con un’ influenza sempre maggiore, l’ ambiente fisico e sociale.

Oggi la salute è considerata una condizione di equilibrio dinamico, sempre nuovo e continuamente da costruire, tra il soggetto e l’ ambiente che lo circonda. In tale contesto nasce One Health, un’approccio integrato alla salute che presuppone che non vi può essere salute per l’ uomo se non vi è salute per gli animali e per gli ecosistemi. Quindi la salute dell’ uomo, degli animali domestici e selvatici, delle piante e dell’ambiente naturale ed antropizzato sono strettamente correlati ed interdipendenti.
Con queste premesse è nato il progetto SALUTE IN NATURA.

Obiettivo

Il progetto prevede la costituzione di un Laboratorio, inteso come contesto nel quale si elaborano idee e strumenti per attuarle, che generi un percorso formativo destinato a volontari disposti ad assumere il ruolo di promotori di SALUTE IN NATURA. I volontari, in ambito comunitario, sensibilizzano ed informano i cittadini sul ruolo fondamentale che l’ ambiente naturale svolge per garantire il benessere dell’ uomo, e di come l’ uomo, per poter fruire di tali benefici, debba prendersene cura.

Modalità

  • Costituzione del Laboratorio, richiedendo il contributo di esperti.
  • Progettazione ed attuazione del corso di formazione, articolato in 10 incontri in aula e sul campo.
  • Produzione di audiovisivi di supporto all’ attività didattica.
  • Realizzazione di un manuale utilizzando i contributi dei docenti del corso.

SALUD PARA LOS NINOS

In Ecuador il 40-50% dei bambini soffre per maltrattamenti e denutrizione, il 70% è povero, il 22% lavora, il 32% muore prima dei cinque anni. A fronte di queste drammatiche cifre le Ancelle della Carità hanno avviato nel 2005 a Quito, all’interno del Centro di educazione integrale Paola Di Rosa (Ceipar), un doposcuola che accoglie bambini poveri e abbandonati dalle famiglie. Il programma delle religiose consiste in un’attività mirata alla formazione umana e cristiana dei minori in età scolare, con la finalità di toglierli dalla strada e di sottrarli alle bande criminali che spesso trafficano in armi e stupefacenti. La comunità delle Siervas de la Caridad opera nel quartiere Ciudadela Yaguachi, a Quito.
CREDO ODV ha raccolto la richiesta delle religiose supportare, sotto il profilo sanitario.

EMPOWERMENT DEL CAREGIVER: LA SCUOLA DI ASSISTENZA PER IL FAMIGLIARE

Il documento Agenas “Valorizzazione e sostegno del ruolo del Caregiver famigliare” ha posto l’accento sulla necessità, anche alla luce delle evidenze demografiche ed epidemiologiche, di alleggerire il Caregiver dalla pressione esercitata dal compito di cura.

Con il DM 77 del 23/02/2022 vengono definiti i modelli di sviluppo dell’assistenza territoriale dando particolare rilievo al coinvolgimento del paziente e del caregiver attraverso la co-progettazione con gli utenti e la valorizzazione di tutte le risorse della comunità.
L’individuazione della casa come “primo luogo di cura” non può prescindere dal riconoscimento formale del ruolo del caregiver.

Il Caregiver svolge numerose attività tra le quali quelle di base (come alimentazione, vestizione, igiene); quelle strumentali (quali l’uso del telefono, fare acquisti, governare la casa, ecc..) e sempre più spesso il Caregiver famigliare è impegnato a fornire prestazioni di carattere sanitario quali la prevenzione della sindrome da immobilizzazione, il trattamento delle lesioni da decubito, la gestione del catetere vescicale, la prevenzione e la gestione della stipsi, …

Il riconoscimento formale del Caregiver famigliare deve prevedere necessariamente la sua formazione, mirata all’empowerment e all’addestramento, per facilitare l’espletamento corretto delle principali funzioni e pratiche assistenziali e all’implementazione delle capacità di gestire gli aspetti emozionali propri e della persona assistita.

Un percorso formativo può quindi svilupparsi su più fronti e analizzare diverse tematiche così come la sua realizzazione può essere svolta attraverso strumenti tradizionali con incontri in presenza o attraverso strumenti digitali quali tutorial, guide scritte o video che illustrino gli argomenti.

Corso di formazione per Caregiver famigliari

Obiettivo:
Formare Caregiver famigliari capaci di assistere nelle attività della vita quotidiana soggetti con disabilità fisica, temporaneamente o permanentemente privi di autonomia.
• Sviluppare e coordinare gruppi di auto mutuo aiuto che permettano un confronto e svolgano funzione di sostengo al fine di ridurre manifestazioni e sintomi da burn-out.

Modalità

A. Ciclo di numero 5 incontri della durata di 2 ore cadauno

  1. La gestione al domicilio della persona non autosufficiente: inquadramento del problema
  2. Come relazionarsi in modo positivo con l’anziano e il paziente fragile
  3. La gestione al domicilio della persona con compromissione dell’autonomia
  4. La rete dei servizi per anziani e la farmacia dei servizi
  5. La gestione al domicilio della persona non autosufficiente: metodi, strumenti e ausili

B. Video Tutorial

Predisposizione di video tutorial e loro pubblicazione su piattaforma web dedicata.

C. Consulenza on line
Attivazione di una sezione di messaggistica tramite la piattaforma web dedicata che permetta ai partecipanti ai corsi di porre quesiti a cui risponde un professionista (Infermiere, Fisioterapista, Operatore Socio Sanitario).

D. Guida per Caregiver famigliari
Realizzazione di una guida, pubblicata sulla piattaforma web dedicata, redatta sotto forma di schede di immediata consultazione e/o stampabili.

Il progetto è il risultato di una parternship con Fondazione Brescia Solidale onlus.